“… Il suo discorso affonda le radici nel territorio, negli aspetti natura, nelle «piccole cose» quotidiane che appartengono a una narrazione scandita da sottili emozioni e da interiori riferimenti esistenziali.
E così una betulla, un’onda che si frange sulla scogliera, i corpi che affiorano dall’acqua alla luce, costituiscono alcuni dei momenti di un dialogo continuo ed inesausto tra l’artista e l’ambiente, il sogno e la realtà, il gesto e la tecnica. Vi è in questo suo racconto la volontà di lavorare all’insegna di una ricerca che tende verso nuovi linguaggi, percorsi da vibranti sensazioni che attraversano il tempo….”
“…Pittura e incisioni, quindi, di una stagione che rimane nella memoria con tutto il fascino del segno, delle morsure, delle immagini che delicatamente scorrono sulle pagine del diario dei ricordi, delle inaugurazioni, delle sperimentazioni nello studio torinese fra barattoli di colore, pennelli, fogli.”
Angelo Mistrangelo